Uil Trasporti

Stato di agitazione alla Sase, trenta lavoratori protestano: “Pronti alla mobilitazione”

I sindacati hanno illustrato i dettagli della vertenza in un presidio ai cancelli dell’Aeroporto

Perugia, 9 gennaio 2025 – La revoca della procedura a Sase e la convocazione delle organizzazioni sindacali. Questo chiedono Filt Cgil, Fit Cisl e Uil Trasporti che questa mattina hanno lanciato l’allarme per i lavoratori della sicurezza dell’aeroporto di Perugia, che l’azienda Sase ha deciso di esternalizzare con una gara bandita a cavallo delle vacanze di Natale e che a breve si chiuderà. Oggi i segretari generali delle categorie Ciro Zeno, Fabio Ciancabilla e Stefano Cecchetti, con un presidio di fronte ai cancelli dell’aeroporto, hanno illustrato la situazione e spiegato i contorni dello stato di agitazione richiesto.

La situazione riguarda 15 lavoratori a tempo indeterminato, che arrivano fino ad una trentina in periodi di alta stagione. Lavoratori che si occupano dei servizi di controllo passeggeri e bagagli a mano, da stiva, varco “crew-staff”, varco carraio, “control room” e attività di pattugliamento e sorveglianza del gestore “control room” e attività di pattugliamento e sorveglianza del gestore. La procedura è stata aperta con bando pubblico in data 05/12/2024, comunicata alle organizzazioni dopo l’avvio e senza alcuna risposta di fronte alle richieste di incontro.

I temi posti dai lavoratori riguardano le materie contrattuali, di sicurezza del lavoro, di mancanza di informativa rispetto all’ avvio del processo, di dumping contrattuale. “Sase – hanno detto – pensa di esternalizzare a società che gestiscono la sicurezza nei supermercati, senza capire che si tratta di un servizio completamente diverso, oltre al fatto che i lavoratori subirebbero un danno con dumping contrattuale completamente diverso. Per un’azienda che va bene come la Sase, il mantenimento dei dipendenti sarebbe comunque uno sforzo economico residuale”. Sottolineato anche il fatto che tale provvedimento sia stato preso in un periodo in cui la giunta regionale era nella fase di insediamento e il Cda di Sase era dimissionario.

Se non dovesse arrivare una risposta, non si esclude la possibilità di intraprendere ulteriori forme di mobilitazione.

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