Perugia, 30 ottobre 2023 – “L’Umbria è una regione con disparità evidenti, come testimoniato dal Rendiconto sociale dell’Inps del 2022, e che questa Manovra di bilancio del Governo, con le bozze che circolano, non sembra affatto colmare”. Così la segretaria generale della Uil pensionati dell’Umbria, Elisa Leonardi, aggiungendo che “l’auspicio è che le Istituzioni tutte, a partire dalla Regione, facciano un esame di coscienza e tornino ad ascoltare le parti sociali che sono i veri rappresentanti dei cittadini”.
“Sul fronte sanità – spiega Leonardi – la Manovra mette tre miliardi di euro che saranno assorbiti per il rinnovo dei contratti nazionali. Non male, ma di certo briciole se consideriamo il reale fabbisogno di interventi. Una necessità di risorse in primis per il personale. Le aree montane e interne sono ormai sguarnite di presidi sanitari e i medici di medicina generale sono un miraggio. La riorganizzazione delle agende sanitarie per le prenotazioni è diventata sempre più caotica, con attese troppo lunghe o addirittura ‘turismo sanitario’, mandando i cittadini da una parte all’altra dell’Umbria per alcuni esami. Si cura quindi solo chi può permetterselo, in un contrasto evidente con quanto invece stabilito dalla Costituzione. E si investe nelle Case di comunità con fondi del Pnrr, senza sapere se queste diventeranno o meno delle cattedrali nel deserto, vuote e senza il personale necessario per poter funzionare. Sarebbe utile anche capire a che punto siamo, che fine hanno fatto strutture di riferimento delle città come quella di Gubbio o di Gualdo Tadino. In questo quadro manca anche qualsiasi stanziamento per il fondo per l’assistenza ai non autosufficienti. Se l’Europa spende l’1,7 per cento, in Italia siamo allo 0,9. Troppo poco in una situazione in cui le condizioni di vita peggiorano. L’Umbria si è da poco dotata del Prina, il Piano regionale integrato per la non autosufficienza. Un atto doveroso e approvato all’unanimità, non vorremmo che le sue azioni fossero messe a rischio da questo mancato stanziamento”.
“L’ennesima prova delle disparità e delle differenze presenti nella nostra regione – continua Leonardi – ce l’ha fornita il Rendiconto Inps 2022. L’Umbria si colloca al di sotto della media nazionale nella fase di ripresa e questo emerge particolarmente a Perugia con scarsa natalità e di conseguenza alto invecchiamento. Cresce costantemente la richiesta di invalidità e indennità per non autosufficienza. Quanto alle differenze, le dipendenti nel settore privato percepiscono una pensione di 817 euro, a dispetto dei 1.679 degli uomini. Un divario molto alto, inferiore per il pubblico. Quello che chiediamo è che la presidente Tesei si faccia carico delle istanze della nostra regione, andando a incidere sulle troppe disparità esistenti. La piattaforma unitaria dei sindacati dei pensionati è rimasta nei cassetti per troppo tempo ed è arrivato il momento di tirarla fuori mettendo in atto una politica per gli anziani chiara e precisa. È importante che anche i sindaci dicano la loro, facendo sentire la propria voce in un momento cruciale”.