Consiglio regionale uil: “Situazione umbra da monitorare perché ci sono troppi campanelli d’allarme”
Il quadro del sindacato, riunito nel suo primo consiglio del 2024
Perugia, 13 febbraio 2024 – Tante aziende sul filo da monitorare, perché se è vero che l’Umbria non presenta crisi aziendali conclamate e gravi, è altrettanto vero che la situazione delle imprese risulta al limite della sopportazione. E’ in questo quadro che la Uil dell’Umbria, continuando a mantenere la guardia alta, riunirà a breve tutte le categorie per mettere nero su bianco le proprie idee per l’Umbria del futuro. Questo è quello che è emerso dal consiglio regionale della Uil Umbria, riunito martedì 13 febbraio, a partire dalle 9.30, nella sede di via del Fosso 2 Bis, a Perugia. Una riunione che si è svolta alla presenza del segretario organizzativo nazionale, Emanuele Ronzoni, del segretario generale Uil Umbria, Maurizio Molinari e di tutti i responsabili delle categorie regionali.
“Iniziamo il 2024 – ha detto Molinari – reiterando la richiesta di incontro nei confronti della Regione per dare le gambe alla proposta programmatica portata avanti con Cgil e Cisl. Da tempo – ha detto Molinari – la nostra richiesta giace inascoltata ma serve invece cambiare passo e mettere fine alla mattanza di troppe vite. Abbiamo chiesto di attivare un meccanismo premiante per le aziende virtuose quanto a bandi pubblici e di avviare una vera rete contro gli incidenti e le morti sul lavoro. Con la nuova cassetta degli attrezzi che abbiamo allestito nel 2023, a partire dalla nuova sede, vogliamo affrontare temi che sono al primo posto delle priorità: la sanità è tra queste. Obiettivo della Uil è assicurare ai cittadini una sanità pubblica, gratuita e universalistica come la pensarono coloro che vararono il Sistema sanitario nazionale. Questo sarà il faro che muoverà le nostre azioni quotidiane. Le storie dei cittadini che testimoniano disservizi, difficoltà nel prenotare le prestazioni sanitarie e la decisione di abbandonare il SSN e andare al privato, sono uno schiaffo inaccettabile per chi si impegna ogni giorno per assicurare stesse opportunità ai lavoratori. La Uil, in questo quadro, ha stigmatizzato il piano di riorganizzazione ospedaliera, varato dalla giunta regionale tra Natale e Capodanno, giudicandolo discutibile nel merito e sbagliato nel metodo perché si piegano decisioni politiche a logiche di bilancio e di performance, dimenticando alcuni elementi essenziali che dovrebbe avere il servizio sanitario. In questo contesto siamo impegnati in un’opera di contrattazione con la Regione che, dopo aver approvato le delibere, ha chiamato i sindacati al tavolo. Il nostro spirito sarà sempre costruttivo, nella sola ottica della difesa dei diritti delle persone”.
Il segretario ha espresso preoccupazione anche per i numeri della Camera di commercio sull’anagrafe delle imprese. “Per la prima volta dal 2009 le aziende calano e il problema non è tanto il dato in sé, quanto la spia di un malessere che va affrontato prima che diventi una piaga. Nonostante gli sforzi della Regione, infatti, l’economia umbra fatica a stare al passo con i tempi e questo è un problema per i lavoratori che lo subiscono. Sono sempre di più le aziende che se ne vanno, che preferiscono delocalizzare. E l’Umbria si trova a far fronte con gli stipendi e con le pensioni più basse d’Italia. Apprezzamento per il nuovo slancio dell’aeroporto di Perugia ma massima attenzione al tessuto produttivo e industriale, perché l’Umbria non può fermarsi al turismo e deve essere sempre più attrattiva. L’attrattività dell’Umbria e la sua crescita deve passare anche per uno sforzo nei confronti dei giovani, non più futuro di questa regione ma da considerare come presente. Occorre dunque un impegno a livello formativo, cercando di trattenere quelli che si formano in Umbria e se ne vanno e portando quelli che potrebbero venire in Umbria a sviluppare i propri progetti. Accanto a questo non vanno abbandonati i settori più tradizionali, che magari entrano in crisi di fronte alla modernità e alla tecnologia e non riescono ad affrontare in maniera costruttiva la transizione al digitale e alla modernità. L’Umbria è fatta anche di queste realtà che non vanno dimenticate”. La Uil dell’Umbria è soddisfatta per l’avvio dell’iter la nuova legge regionale sugli appalti per i servizi alla persona. “Gli appalti al massimo ribasso sono dannosi sempre, ma sui servizi alla persona diventano leali perché diminuiscono la qualità dei servizi e riducono anche la tutela degli operatori sociali.
Dopo l’intervento delle categorie, le conclusioni di Emanuele Ronzoni. “Fondamentale – ha detto – è la sfida sulla proposta di legge per la rappresentanza. Sono 12 milioni le lavoratrici e i lavoratori che aspettano un rinnovo contrattuale e la Uil non può permettersi di non considerare una necessità il recupero del potere d’acquisto. In questo contesto ci sarà la nuova campagna della Uil contro il precariato, che lanceremo il 5 marzo a Roma. Proprio in questo contesto è necessario porre fine all’ambiguità del chi rappresenta che cosa. Da qui l’accordo con Cgil, Cisl e Confindustria per un controllo incrociato tra gli iscritti presenti nel registro Inps e i voti delle elezioni Rsu: una media tra questi elementi che potrebbe dare una reale fotografia della rappresentanza. Solo questo percorso, che attualmente sta attraversando un momento di sperimentazione, potrebbe dare piena e reale attuazione a quanto previsto dall’articolo 39 della Costituzione. Sempre più spesso, infatti, si lascia spazio al fenomeno del dumping contrattuale che, attraverso Ccnl sottoscritti da organizzazioni sindacali e datoriali privi di rappresentanza, abbassano diritti, tutele e salario delle lavoratrici e dei lavoratori. La richiesta del sindacato alla politica è quella di farsi carico di una legge sulla rappresentanza”. Forte l’impegno a tutela del lavoro nel suo complesso per il raggiungimento del traguardo delle zero morti sul lavoro.