Uilca riunisce l’esecutivo nazionale a Perugia
Prevista una tavola rotonda con la presidente Tesei
PERUGIA – Due sono le questioni di rilievo intorno alle quali Uilca discuterà il 19 e 20 giugno a Perugia, presso l’Hotel Giò, quando sarà convocato – in Umbria – per la prima volta nella storia, il massimo organismo politico dell’Esecutivo Nazionale. L’appuntamento è per mercoledì 19 giugno, a partire dalle 14.45 e il 20, dalle 9 alle 13. Nella due giorni di lavoro si svolgerà anche un dibattito fra il Segretario generale Uilca Fulvio Furlan, quello della U.R. Uil Umbria Maurizio Molinari, la Governatrice Donatella Tesei ed alcuni rappresentanti delle principali Associazioni d’Impresa dell’Umbria. Per la tavola rotonda, l’appuntamento è mercoledì 19, a partire dalle 16.30.
Il primo tema di cui si discuterà non può che essere l’attenzione al tema del benessere lavorativo delle lavoratrici e dei lavoratori operanti nelle aziende del settore finanziario di banche, assicurazioni, esattorie ed autorithies, spesso minato dalle pressioni alla vendita che investono in particolare gli addetti agli ambiti commerciali, dai provvedimenti disciplinari contro il personale, con l’aumento esponenziale dei casi che registriamo nel territorio regionale e dalle ricadute indotte dalle incessanti revisioni dei modelli organizzativi interni che rischiano di produrre effetti in termini di mobilità professionale e geografica in diverse realtà aziendali.
Il secondo tema, di interesse generale, concerne la necessità che da parte del sistema bancario, si continui a presidiare un territorio, che è stato prima abbandonato dalle banche locali, con tutte le implicazioni connesse, ed oggi interessato dalla chiusura degli sportelli bancari in molti comuni. Una tendenza che ha addirittura subito un’accelerazione nel corso degli ultimi mesi, a seguito della messa a terra delle previsioni dei piani industriali dei maggiori istituti di credito.
La Uilca ritiene che la ritrovata redditività del settore sia la condizione che può favorire, oltre ai rinnovi contrattuali in tutti gli ambiti di competenza – come già positivamente sperimentato nel settore ABI – anche il perseguimento di politiche del credito meno restrittive nei confronti delle esigenze del territorio, riscoprendo vocazione e ruolo sociale degli intermediari creditizi.
La campagna nazionale “Chiusura filiali? No grazie”, transitata anche in Umbria, ha tentato di promuovere una riflessione tra sindacato, istituzioni e forze sociali, realizzando l’impegno per una ripartenza del tavolo regionale del credito, purtroppo inattivo da anni.